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Nativi d'America

Un po’ di…storia  

                                                       


Gli Indiani d'America (link)sono molto simili ai Mongoli che vivono in Asia; questo perchè l'attuale Stretto di Bering non esisteva e Asia e America, essendo attaccate fra loro, permettevano così a queste popolazioni il transito fissando la loro dimora dapprima in Canada e successivamente negli Stati Uniti. I loro primi contatti con il resto del mondo,risalgono a circa 1.100 anni d.C.;sono i Vichinghi che hanno l'onore di incontrare per primi questa nuova razza.
Ma la svolta alla loro esistenza,avviene nel 1492, quando Cristoforo Colombo,che contava di giungere nelle Indie,sbarca sulle loro spiagge e così chiama questi nuovi popoli "indiani".Qualche anno dopo, partono le prime spedizioni europee alla scoperta del nuovo continente, e quindi la colonizzazione della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada con conseguente inizio degli scontri con le tribù insidiate in quelle terre.
Nel
1755 gli Inglesi e i Francesi iniziano una guerra per possedere la valle dell'Ohio.Anche gli Indiani partecipano a questa guerra; gli Irochesi alleati agli Inglesi, mentre gli Algonchini si alleano ai Francesi. La guerra termina nel 1763(verrà così chiamata "la guerra dei sette anni") con la vittoria degli Inglesi, siglata dal trattato di Parigi.
Nel 1763
il Parlamento concede ai Nativi il diritto di rimanere sulle terre non ancora cedute e garantisce tranquillità alle loro popolazioni.
Ma intorno al 1770
, gli Irochesi sono costretti a firmare il trattato di Stanwick che gli obbliga a spostarsi più a ovest e ad abbandonare le terre dove avevano sempre vissuto.
I coloni europei si espandono sui territori dei Nativi e, infrangendo il trattato del 1763,scacciano i Delaware e gli Shawnee, ponendosi contro gli Inglesi che erano favorevoli ad una alleanza con i Nativi.

Negli anni successivi,proseguono le guerre fra Inglesi e Americani,alle quali i Nativi prendono parte, ma quando nel 1787
nascono gli Stati Uniti, per tutte le tribù indiane è l'inizio della fine.
Il primo presidente Washington, inizia una guerra contro gli Indiani che porta alla battaglia di Fallen Timbers, dove gli Indiani subiscono una forte sconfitta ad opera dell'esercito americano guidato dal gen. Waine, complice il tradimento degli Inglesi che,in un primo tempo, avevano promesso loro aiuto.

Nell'agosto del 1795
, le tribù Shawnee e Miami, sono costretti a firmare il trattato di Greenville,con il quale perdono circa 60.000 chilometri quadrati del loro territorio.
E' proprio alla luce di questi avvenimenti che Tecumseh, divenuto da giovane capo della tribù Shawnee, inizia un lungo viaggio in tutto il Nord America, con l'intento di convincere gli altri capi a creare uno stato indiano nel quale tutte le tribù risultino unite.

Ma intanto l'uomo bianco continua a volersi espandere, e si arriva così al 1830 dove il Congresso Americano vota un decreto,l"Indian Removal Act", con il quale le tribù del sud-est sono costrette a lasciare le loro terre e a trasferirsi ad ovest del Grande Fiume Mississippi. Fra il 1850 e il 1853
le tribù dell' ovest, Sioux,Cheyenne,Arapaho, Crow,Apache e Comanche, convinti che l'esercito li proteggerà dai pionieri, firmano trattati per la costruzione di strade e forti nei loro territori. La risposta è sempre la stessa: esercito e pionieri invadono i territori, relegando le tribù in territori insufficenti. Inizia così un periodo in cui gli Indiani, si segnalano per una serie di attacchi sia contro l'esercito che contro i pionieri.

Nel 1858
i Messicani sterminano la famiglia di Geronimo, che giurando odio eterno nei loro confronti, inizia la battaglia di uno dei più famosi e terribili capi della storia. Viene catturato e rinchiuso nella riserva di San Carlos, da cui riesce a fuggire e scatenare l'inferno nel sud-ovest; viene ripreso ma riesce a fuggire ancora dalla riserva; dopo anni di battaglie, stanco di combattere si arrende e chiede una riserva nelle terre d'origine per il suo popolo.
Finisce la sua vita come attrazione in uno spettacolo itinerante. Fra il 1862 e il 1868
, nonostante sia in corso la Guerra di Secessione, il gen Carleton e Kit Carson attaccano i Navaho che si rifiutano di trasferirsi in una riserva ad est del New Mexico. Dopo anni di lotte, stremata dalla fame e dalla malattia, la tribù accetta il trasferimento.
Lo stesso trattamento fu riservato agli Apache che,con i loro capi Manica Rossa e Cochise, prima di arrendersi, per alcuni anni seminano il terrore compiendo massacri passati alla storia.

Nel 1864
i Cheyenne attaccano un treno merci. Il col. Chivington come risposta attacca il villaggio di Sand Creek,nonostante gli Indiani espongano la bandiera bianca in segno di resa. Nella strage non si risparmiano nemmeno donne e bambini. I Sioux guidati da Nuvola Rossa e da Cavallo Pazzo, per vendicare Sand Creek, attirano in un imboscata in reggimento dell'esercito ed uccidono tutti gli uomini. Seguono una serie di scontri con perdite da una parte e dall'altra, ma che mettono in evidenza la strategia, il valore e il coraggio dei due capi Sioux.

Nel 1868
i Cheyenne di Pentola Nera,che era sopravvissuto a Sand Creek e si era battuto per la pace fra bianchi e Indiani,vengono attaccati di sorpresa da Custer sul Washita River: è un'altra strage.

Nel 1872
sono i Modoc a fuggire da una riserva in cui erano stati confinati assieme ai Klamath con i quali non erano in buoni rapporti. Guidati da Kintpuash(Captain Jack),raggiungono le loro terre sui Lava Beds. Grazie all'astuzia del loro capo e al territorio impervio, resistono a lungo all'inseguimento degli Americani,costringendoli ad una delle guerre più dure e costose. Kintpuash viene catturato e impiccato.

Il 1876
è un anno importantissimo nella storia dei Nativi. I Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo,si uniscono ai Cheyenne di Due Lune, e tengono una grande cerimonia chiamata "Danza del Sole" sulle rive del fiume Rosebud. Dopo qualche giorno vengono attaccati dalle truppe del gen Crook, ma dopo uno scontro durissimo Cavallo Pazzo e i suoi uomini resistono e hanno la meglio.
Viene successivamente ordinato al gen. Custer, di andare in avanscoperta, ma quest'ultimo senza aspettare i rinforzi decide di attaccare . Toro Seduto fa evacuare l'accampamento,ordinando ai suoi uomini di lasciare accesi i fuochi e di nascondersi sulle colline circostanti pronti per l'attacco. Custer è convinto di prendere gli Indiani di sorpresa e lancia il suo settimo reggimento di cavalleria contro l'accampamento, ma quando si accorge che è vuoto, i guerrieri indiani escono dalle colline e per lui non c'è speranza. Questa è la vittoria più importante nella storia dei Nativi.

Nel 1877 anche i Nez Percè sono costretti a lasciare la loro terra nella valle di Wallowa,per trasferirsi in una riserva; una parte della tribù non accetta e si dà alla fuga inseguita dall'esercito. Inizia così una lunga marcia da parte dei Nativi guidati da Capo Giuseppe, durante la quale si susseguono gli scontri con l'esercito americano,e che li porterà a raggiungere l'accampamento di Toro Seduto in Canada.


Nel 1878, dopo la battaglia di Little Big Horn, i Cheyenne e gli Arapaho accettano di andare a vivere nelle riserve,con la promessa del governo americano di poter fare ritorno alle loro terre qualora la riserva non fosse di loro gradimento. Naturalmente la riserva si rivela arida e senza selvaggina da poter cacciare, e i Nativi guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo, iniziano una fuga per poter tornare nelle loro terre, che porterà ad ottenere una riserva nelle loro terre, dopo anni di scontri e numerose perdite di uomini.

Il 12 dicembre del 1890
, l'esercito si reca a casa di Toro Seduto per arrestarlo. Soltanto dopo tre giorni i soldati riescono ad entrare nella casa difesa dai guerrieri fedeli al loro capo;Toro Seduto cade ferito mentre Red Tomahawk gli infligge il colpo di grazia.

Sempre nel 1890 il settimo reggimento di cavalleria, raggruppa i Sioux a Wounded Knee Creek con l'intento di trasferirli verso altre riserve. A causa di qualche scontro, i soldati aprono il fuoco e alla fine uccidono più di trecento tra uomini,donne e bambini. Fra il 1891 e il 1898 tutti i Nativi vengono relegati per sempre nelle riserve , ad eccezione dei Chippewa che danno origine ad una rivolta che termina in un bagno di sangue.

Dal 1900 in poi,nascono associazioni sensibili ai problemi degli Indiani che cercano di salvaguardare la cultura e la vita dei popoli nelle riserve e nel 1934 nasce l'Indian Reorganization Act,con il quale gli Indiani riescono ad ottenere qualche diritto in più e vedono aumentare i territori a loro disposizione.





                                                  AREE GEOGRAFICHE E CULTURALI



Mappa delle tribu' e loro collocazone




STATI CON NOME INDIANO



-ALABAMA: coloro che sfoltiscono le macchie
-ARIZONA: la piccola fonte
-CONNECTICUT: all'imbocco della lunga valle
-IDAHO: salve
-ILLINOIS: gli uomini coraggiosi
-INDIANA: terra indiana
-KENTUCHY: il suolo sanguinante
-MASSACHUSETTS: gli abitanti della grande collina
-MICHIGAN: colui che purifica
-MISSISSIPPI: il grande fangoso
-MISSOURI: il grande fiume
-OHIO: il bel fiume
-OKLAHOMA: il popolo rosso
-TEXAS: amici
-UTAH: coloro che vivono sulle montagne
-WYOMING: le grandi pianure







      LA GRANDE NAZIONE DEI SIOUX    
Viaggiando attraverso il North Dakota ai nostri occhi si presenta un paesaggio assai vario: si passa da un'area esclusivamente pianeggiante, di origine glaciale, compresa nella regione occidentale dei Grandi Laghi e, al cosiddetto Missouri Plateau, ad un’altra area pianeggiante costellata però da curiose formazioni generate dall'erosione. Dall’altopiano arido e privo di vegetazione, ci addentriamo in una zona pianeggiante ricca di paludi di piccoli laghi.
Osservando la regione delle Grandi Pianure, a ovest vediamo numerose collinette alte circa 180 m e a sud-ovest, spettacolari formazioni prodotte dall'erosione delle rocce sedimentarie.(Badlands)
Numerosi fiumi scorrono nelle vaste praterie: il Missouri e i suoi affluenti, il Red River e i suoi affluenti e il Souris. Il più esteso dei numerosi laghi naturali è il Devils Lake, mentre il più vasto bacino artificiale è il lago Sakakawea, lungo il corso del fiume Missouri.

Una veduta delle spettacolari formazioni rocciose che circondano il fiume Little Missouri nel tratto che attraversa le Badlands, una regione del North Dakota occidentale. Il fiume, che nasce sulle Black Hills, nel Wyorning nordorientale, scorre in direzione nord per circa 500 km prima di confluire nel Missouri presso il lago Sakakawea.
L’inverno in queste zone sembra non finire mai, è lungo e rigido , mentre le estati sono brevi e calde. Scorrendo con lo sguardo le vaste praterie mille colori dei fiori selvatici per chilometri e chilometri colpiscono gli occhi e solo in piccole aree troviamo foreste di querce e di pioppi.
Il territorio dello stato è costituito prevalentemente da praterie dove crescono numerose specie di fiori selvatici, mentre le foreste, soprattutto di querce e di pioppi, coprono a malapena l'1% dell'intera superficie e si trovano lungo le valli fluviali. Le praterie, dove un tempo pascolavano nutrite mandrie di bisonti, sono popolate da cervi e antilopi, oltre che da una grande varietà di piccoli mammiferi quali linci, visoni, procioni, castori, conigli e tassi. L'avifauna è estremamente composita, soprattutto in estate, quando numerose specie di uccelli acquatici si riproducono nei laghi e nelle paludi dello stato. Tra le specie ittiche di acqua dolce si citano pesci persici, carpe e pesci gatto.
I Sioux sono indiani delle praterie. Poco più di cento anni fa scorazzavano per le praterie in piccole bande, vivevano nei teepees coltivavano granoturco, melopopone e cacciavano il bisonte.



La nazione Sioux e' composta da tre etnie, la Lakota (o Teton-Wan), la Dakota (o Santee) e la Nakota (o Yankton)

I Lakota o Teton-Wan
sono le sette tribu' Sioux piu' occidentali tra tutte quelle che abitano al di la' del Missouri; essi si chiamano Ikche-Wichasha, i Veri Esseri Umani Naturali. Le Sette Tribu', o cheti Shakowin (Sette Fuochi d'Accampamento), che compongono il gruppo Lakota sono la Hunkpapa, gli Oglala, i Minneconjou, i Brule' (conosciuti pure come Sichangu o Burned Tights), gli Ooenunpa o Two Kettles, gli Itazipcho o No Bows e gli Sihasapa o Blackfeet, da non confondee con gli Algonchini Blackfeet (Siksika) del Montana.
Gli strenui cavalieri e cacciatori di buffali Lakota sono Indiani delle Pianure per eccellenza, i Cavalieri Rossi della Prateria, il popolo di Nuvola Rossa, Toro Seduto e Cavallo Pazzo. La loro fu la cultura nomade del tipi e del travois, in un primo momento attaccata al cane ed in seguito al cavallo. Adorano Wakan Tanka - Tunkashila, lo spirito antenato - pregano con la pipa sacra, e vanno alla ricerca di una visione, comportante un digiuno di quattro giorni e quattro notti e praticano tuttora l'autotortura (per perforazione) durante la danza del sole, il piu' solenne di tutti i rituali delle Pianure.
La Native American Church, conosciuta anche come Peyote Cult, rappresenta un'interessante sintesi del simbolismo e delle credenze cristiane con i rituali e le pratiche religiose degli indiani d'America. Il peyote è ritenuto una pianta sacra ed è usato dagli indiani d'America per comunicare con la divinità. I riti peyote, sono praticati principalmente dalle tribù sioux e navajo.
Durante i primi contatti, i Lakota furono in relazioni amichevoli con i Bianchi, ma quando furono costretti a difendere i loro antichi territori di caccia li combattereno strenuamente.
I sioux combatterono al fianco degli inglesi durante la guerra d’Indipendenza americana e nella guerra del 1812. Successivi trattati con gli Stati Uniti confermarono il controllo Sioux su un vasto territorio che comprendeva gran parte degli attuali Minnesota, North e South Dakota, Wisconsin, Iowa, Missouri e Wyoming. Parte di questo territorio fu successivamente venduto agli Stati Uniti. La pressione dei coloni generò tuttavia ripetuti conflitti, che culminarono nella guerra di Nuvola Rossa (1866-67), così chiamata dal nome di un capo sioux. La firma del trattato garantiva ai Sioux il possesso perpetuo delle Black Hills, ma la violazione del trattato da parte del governo federale in seguito alla scoperta di giacimenti d’oro e miniere portò a una guerra che vide l’uccisione del generale Custer e dei suoi 300 soldati a Little Bighorn (1876), a opera del capo Sioux Toro Seduto, del valoroso capo Cavallo Pazzo e dei suoi guerrieri. Il massacro di oltre 200 uomini, donne e bambini Sioux perpetrato dai soldati americani, che avevano una schiacciante superiorita' numerica e cannoni a ripetizione nel 1890 a Wounded Knee piegò la resistenza indiana.
Il termine SIOUX  significa alla lettera “serpenti” ed è il nome dispregiativo che gli Algonchini usavano per denominare la popolazione che viveva nelle grandi pianure centrali degli Stati Uniti e del Canada Meridionale..ma assume anche  significato di “nemico” in lingua chippwa.
Secondo la tradizione Lakota gli ostacoli e le difficoltà che s'incontrano nella vita sono un dono prezioso. Essi vengono chiamati i "maestri" e sono considerati veri alleati che ci aiutano a migliorarci nel nostro percorso evolutivo su questa terra.
In questo senso viene anche vista la malattia: grazie ad essa il nostro corpo ci parla e ci guida, indicandoci che qualcosa nel nostro comportamento e nel nostro stile di vita non è in armonia col creato. Ci si ammala quando l'equilibrio tra i poteri delle quattro direzioni che s' incontrano in noi è compromesso: non essere più centrati ci separa dal nucleo divino che abita nel nostro cuore.
Per questo, la medicina lakota si fonda su istruzioni ricevute direttamente dal mondo dello spirito che indicano come curare, con l'uso di piante e minerali o di canti sacri gli ammalati.
Esistono due tipi di persone che possono curare: gli uomini di medicina e gli uomini sacri. Un uomo sacro può essere anche un uomo di medicina, ma non viceversa. Gli uomini sacri sono scelti dai Tunkasilas (gli Spiriti Sacri) e da Wakan Tanka (il Grande Padre) da cui vengono chiamati a compiere la loro missione attraverso dei sogni o delle visioni.
Gli uomini di medicina sono invece scelti da altri uomini di medicina o da uomini sacri.
Gli uomini sacri sono in diretta comunicazione con il mondo spirituale e con tutto il creato: le piante, gli animali, le rocce, le acque. Essi sanno quali piante usare e conoscono i canti che danno alle piante il potere di curare. Così come sanno che non sono loro a curare ma gli Spiriti sacri che operano attraverso di loro.E che il processo di guarigione può avvenire solo se, insieme al corpo fisico, si riarmonizza anche il corpo spirituale. Anche per questo, dopo le cerimonie di cura gli ammalati si ritirano per 4 giorni e 4 notti in preghiera, impegnandosi a non formulare pensieri negativi verso nessun essere vivente, nemmeno il più piccolo degli insetti. E' la necessaria pulizia interiore da cui partire per guardare alla vita con un cuore nuovo, capace di modificare gli atteggiamenti sbagliati del passato.
Se questo avviene, anche la guarigione si realizza.
Ricordarci che la salute inizia dall'essere in continuo contatto col Padre, potrebbe fare scoprire anche a noi che nessuna medicina vale il potere di cura di una preghiera.


I Lakota
I primi europei ad entrare in contatto diretto con i Sioux furono due esploratori francesi nel 1660. Il nome che diedero a questo popolo nei loro resoconti viene dalla storpiatura della parola "Nadewa-issiù", ovvero "Serpenti pericolosi", come li chiamavano gli altri gruppi di Indiani. Erano divisi in tre Nazioni (ovvero insiemi di tribù) che chiamavano se stesse Lakota (i Tetons Sioux), Dakota (i Santee Sioux) e Nakota (gli Yanktons Sioux), parola che in lingua sioux (nelle tre varianti) significa "alleati". I Lakota sono i più famosi.
Al tempo dell 'arrivo dei bianchi, i Lakota dominavano le grandi pianure nella zona che ruota attorno alle Black Hills, le Colline Nere sacre per la spiritualità indiana, e occupavano i territori del Nord e Sud Dakota, del Colorado, del Wyoming, del Montana e del Nebraska. Erano suddivisi in sette sotto-gruppi o "sette fuochi" (Oceti sakowin in lingua lakota): gli Oglala (famosi per il loro ultimo capo Nuvola Rossa), i Sicangu (quelli di Coda Chiazzata, zio materno di Cavallo Pazzo, che però era oglala), gli Hunkpapa (quelli di Toro Seduto), i Minikonju, gli Itazipco, gli Oohenunpa e i Sihasapa. All'interno di questi "sette fuochi" vi era un flusso costante di scambi, matrimoniali o commerciali, e di alleanze periodiche in vista del raggiungimento di fini comuni.
I Lakota erano cacciatori nomadi e tutta la loro vita, dall'economia alla spiritualità, era strettamente legata alla caccia al bisonte. Prima del periodo delle guerre indiane, cioè fino al 1855, c'erano oltre 50/60 milioni di bisonti nelle Grandi Pianure, probabilmente divisi in quattro grandi mandrie che migravano da nord a sud e viceversa in ogni stagione. Ma la creazione da parte dei bianchi dei vari sentieri per la conquista del West (il sentiero dell'Oregon e il sentiero di Bozeman) divisero le mandrie e fecero loro cambiare gli itinerari delle migrazioni, costringendo anche gli indiani a spostarsi. Non solo, ma quando il Governo degli Stati Uniti decise di risolvere definitivamente la questione indiana, invitò i cacciatori bianchi ad abbattere quanti più bisonti possibile. Con la costruzione della ferrovia arrivarono addirittura centinaia di turisti in cerca di emozioni che sparavano dal treno uccidendo decine e decine di bisonti ogni giorno senza neppure recuperarne la pelliccia. Prima della fine del secolo i bisonti erano meno di un migliaio e la cultura indiana dava ormai gli ultimi sussulti di vita.
I Lakota vissero il periodo di massimo splendore tra il 1830 e il 1877, quando personaggi come Nuvola Rossa, Cavallo Pazzo e Toro Seduto riuscirono a tener testa ai Soldati Blu incaricati dal Governo di Washington di porre fine alla questione indiana a qualunque costo. Tra gli avvenimenti salienti di quel periodo vale la pena di ricordare la battaglia del Little Bighorn, dove il reparto del 7 Cavalleria guidato da Custer fu distrutto dai Lakota, riuniti per la prima volta insieme agli Cheyenne e agli Arapaho sotto la guida carismatica di Cavallo Pazzo.
Fu l'ultima vittoria indiana e l'unica vera sconfitta per gli Stati Uniti. Con l'uccisione a tradimento di Cavallo Pazzo, avvenuta nel settembre del 1877 dopo che si era già arreso per garantire la
sopravvivenza al suo popolo ormai ridotto allo stremo delle forze, si può considerare terminata l'epoca della resistenza dei lakota. Ma i bianchi infierirono ancora e l'episodio gravissimo di Wounded Knee, in cui furono massacrati circa 350 indiani inermi, 230 dei quali erano donne e bambini, indica chiaramente che, al di là dei trattati di pace che venivano continuamente firmati e puntualmente disattesi, l'unica cosa che veramente interessava al Governo degli Stati Uniti era lo sterminio totale e definitivo dei nativi per impossessarsi dei loro territori, ricchi di oro, uranio e altre materie prime.

link di approfondimento: http://it.wikipedia.org/wiki/Sioux
                                     http://www.farwest.it/?tag=oglala

                                                          TRIBU' OGLALA

Gli Oglala sono una delle sette tribù dei nativi americani Teton Lakota meridionali, originariamente insediatasi nelle Grandi Pianure, i cui discendenti tuttora vivono in alcune riserve indiane. Il nome O-ma-glala significa "coloro che si disperdono".


Provenienti dalle pianure boscose del Minnesota nel XVI secolo, successivamente si spostarono gradualmente verso ovest, per finire ad abitare nelle regioni tra il Montana e il confine sud del Canada, dagli inizi del XIX secolo. Questo territorio era spesso conteso ai Crow, popolazione nativa americana che si era stanziata nelle vicine regioni del nord-ovest.

I conflitti tra gli Oglala e il governo statunitense iniziarono ad accendersi a partire dalla metà dell'Ottocento, con l'apertura da parte degli Stati Uniti del "sentiero di Bozeman", che attraversava il territorio lakota e faceva fuggire i bisonti, fonte essenziale di cibo e vestiario nella vita dei nativi nordamericani.
A partire dalla fine degli anni sessanta dell'Ottocento, e comunque dopo la guerra di secessione americana, il governo di Washington ebbe a disposizione un maggior numero di uomini da inviare nel "lontano Ovest", aumentando le dimensioni del conflitto con i nativi. Le battaglie tra i due schieramenti erano necessariamente un "tocca e fuggi" da parte dei primi, che per inferiorità numerica e tecnologica, non avevano speranze di vittoria in campo aperto.
Proprio in questi anni di guerre emerge una figura leggendaria tra i nativi:
Cavallo Pazzo (Tashunka Witko), guerriero carismatico ed umile cui gli Oglala portavano grande rispetto. L'apice del conflitto tra la popolazione dei nativi nord-americani e l'esercito americano venne raggiunto nella metà degli anni settanta, e in particolar modo nel 1876, con la battaglia del Little Bighorn, in cui il 7º Cavalleggeri venne sconfitto da 2500-3000 guerrieri Lakota, Cheyenne e Arapaho. In questa battaglia trovò la morte George Armstrong Custer, Tenente Generale che aveva il comando della forza di cavalleria che aveva l'obiettivo di eliminare i nativi ostili.Dopo la battaglia del Little Bighorn, il 25 giugno 1876, le difficoltà di resistere allo stile di vita nomade si fecero maggiori, a causa di un inverno particolarmente freddo e delle continue incursioni delle giubbe blu, il cui numero era sempre maggiore, a causa della volontà del presidente Ulysses S. Grant di porre fine alla guerriglia dei nativi una volta per tutte. Infine il tradimento di Piccolo Grande Uomo mise fine al sogno oglala di tornare alla vita libera e scappare dalle riserve: Piccolo Grande Uomo, il migliore amico di Cavallo Pazzo, abbandonò la resistenza oglala per arruolarsi tra le giubbe blu, dove ai nativi venivano offerte le comodità tipiche della vita sedentaria, in cambio della fedeltà al governo di Washington.
Il 5 settembre Cavallo Pazzo decise di arrendersi, e con la sua gente andò a Fort Robinson, Nebraska. Mentre veniva condotto in cella, ebbe un moto di ribellione e cercò di divincolarsi dalla presa dei soldati. Piccolo Grande Uomo lo trattenne per le braccia ed un altro soldato lo trafisse con la baionetta.Con la morte di Cavallo Pazzo si conclude la resistenza oglala al governo americano, ed ancora oggi gli Oglala vivono nelle riserve assegnate loro dal governo statunitense (come ad esempio la riserva indiana di Pine Ridge).

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